Con tutto il rispetto per i professionisti del settore riteniamo che sia importante dare una breve speigazione a chi volesse sapere la differenza 🙂
Permesso di soggiorno e visto sono due cose distinte ed assolvono diverse funzioni. Il visto è un documento che il cittadino straniero può richiedere all’ambasciata italiana o alle sedi del consolato italiano nel suo paese di residenza e che serve soltanto per l’ingresso in Italia. In esso sono contenute le seguenti informazioni: generalità del soggetto (nome, cognome, data di nascita e sesso), la tipologia di visto, il numero delle iscrizioni, data di emissione, validità e scadenza.
Cessa la sua funzione nel momento in cui lo straniero entra in Italia. Una volta entrato in Italia, quest’ultimo deve richiedere entro 8 giorni, il permesso di soggiorno grazie al quale potrà soggiornare regolarmente in Italia per un periodo di tempo variabile e svolgere le attività che sono indicate nel documento. Quest’ultimo viene rilasciato dalla Questura della provincia in cui si trova il cittadino straniero e consente tra l’altro:
- l’accesso ai diritti e ai servizi dedicati agli stranieri;
- l’iscrizione nelle liste anagrafiche ed il rilascio della carta di identità e del codice fiscale grazie al quale può richiedere ed usufruire delle prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale.
Il permesso di soggiorno è il documento che consente ad un cittadino straniero di soggiornare legalmente sul territorio dello Stato italiano. Deve essere richiesto da tutti i cittadini extraeuropei e dagli apolidi, ossia quei soggetti che non hanno una nazionalità, entro 8 giorni lavorativi dalla data di ingresso in Italia. Non è invece necessario per coloro che appartengono ad uno degli Stati membri dell’Unione Europea che possono dunque entrare in Italia senza dover presentare il passaporto o il visto d’ingresso.
Esistono diverse tipologie di permesso di soggiorno che consentono allo straniero di svolgere determinate attività.
“A te. Straniero, se passando mi incontri e desideri parlarmi, perché non dovresti farlo? E perché non dovrei farlo io?”
Walt Whitman